Obiettivo
Il corso approfondisce tre aspetti-chiave della progettazione europea: la costruzione del partenariato, il ruolo della lobby nei processi di networking e advocacy, la pianificazione della strategia di comunicazione per promuovere la visibilità dei progetti europei.
Destinatari
Il corso si rivolge a neo-laureati, professionisti, consulenti, esperti di comunicazione e tutti coloro che desiderano approfondire le tecniche di gestione del partenariato e di comunicazione nell’ambito della progettazione europea.
La composizione del partenariato è uno dei criteri di ammissibilità di un progetto europeo: il numero di organizzazioni e di paesi coinvolti, la capacità gestionale e finanziaria e l’esperienza dei partner nell’attività assegnata sono tutti elementi da tenere altamente in considerazione. I partner si dividono in 2 tipi: partner e associate partner.
I subcontraenti sono, invece, i fornitori di quei servizi che i partner non hanno le competenze o le risorse per realizzare. Infine, i beneficiari sono i destinatari diretti del progetto, anche se talvolta per beneficiari si intendono le organizzazioni del partenariato che hanno ottenuto il finanziamento.
Una volta vinto il progetto, il lead partner firma il Grant Agreement con la Commissione Europea, ma oltre al GA esiste il Partnership Agreement, un altro accordo formale tra tutti i partner di progetto per assicurarne lo sviluppo positivo. Il PA contiene:
C’è un altro elemento da tenere in considerazione all'interno di un processo di progettazione: la lobby.
Il sistema sociale è costituito da 6 attori principali: gruppi di interesse/pressione, cittadini, media, governo, parlamento e magistratura. I primi 3 possono esercitare pressione sugli altri (policy maker) per influenzarne scelte e decisioni.
Spesso la parola lobbista viene vista in termini negativi, ma i lobbisti che lavorano all'interno delle istituzioni dell’UE hanno un ruolo ben specifico, come ad esempio rappresentare una regione e fare da portavoce di fronte agli attori istituzionali che prendono le decisioni all'interno del parlamento su determinate linee di finanziamento.
La comunicazione nei progetti europei non è una scelta, ma un obbligo posto dalla Commissione che li finanzia. In ogni proposta esiste una sezione dedicata per esporre le modalità di diffusione del progetto e i relativi risultati. Prima di comunicare però, è fondamentale conoscere i destinatari del nostro messaggio.
Occorre, quindi, partire dall'individuazione degli stakeholder (stakeholder matrix e analisi SWOT), i quali si dividono in interni ed esterni. Tale distinzione implica due modalità di comunicazione ben differenti.
Un insieme di azioni di comunicazione non costituisce una strategia per un piano di comunicazione. A questo proposito esistono 2 tipi di comunicazione: interna ed esterna.
Le prime 3 cose che occorre chiedersi quando ci accingiamo a definire un piano di comunicazione sono:
Più efficace sarà la comunicazione, maggiore sarà la visibilità del progetto e più esteso e significativo il suo impatto. Per fare in modo che questo accada, le attività devono essere svolte tempestivamente seguendo le time-line progettuali e in modo coordinato tra i partner.
La comunicazione di progetto deve essere efficiente ed efficace. L’efficienza è la capacità di scegliere messaggi e pubblici definiti, mentre l’efficacia è determinata da alcune caratteristiche tra cui completezza, concisione, considerazione, concretezza, cortesia, chiarezza e correttezza.
I mezzi che consentono di gestire la comunicazione sono il piano di comunicazione, a cui possono essere imputate specifiche caratteristiche e finalità, che va a favorire la comunicazione integrata e incentiva la costruzione di relazioni bidirezionali all'interno del partenariato e tra gli stakeholder. A questo proposito l'analisi del contesto è un processo conoscitivo necessario nel momento in cui ci si accinge a realizzare un intervento con impatto socio-economico e territoriale.
Corso interessante e chiaro
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